Il giardino segreto come pratica spirituale

 

Ho trascorso diversi anni alla ricerca di un fazzoletto di terra dove sperimentare l’arte del giardinaggio selvatico ispirandomi ai principi della permacultura.

Credo che il giardino sia un luogo molto importante per l’apprendimento dei processi naturali. Un apprendimento che non è solo fisico, ma anche psicologico e spirituale.

Clarissa Pinkola Estes, l’analista junghiana famosa per la sua letteratura dedicata alle donne dice che ‘Tutto ciò che può accadere ad un giardino può accadere all’anima e alla psiche: troppa acqua, troppa poca, infestamenti, caldo, tempesta, inondazione, invasione, miracoli, morte, rinascita, grazia, fioritura, guarigione, bellezza. (…) Nel giardino ci esercitiamo a lasciar vivere e morire pensieri, idee, preferenze, desideri e perfino amori. Piantiamo, strappiamo, seppelliamo. Dissecchiamo i semi, li seminiamo, li annaffiamo, li seminiamo, li sosteniamo, li raccogliamo'.

Il giardino è il luogo del confronto con il selvatico dove impariamo la spontaneità della natura e conosciamo il ciclo vita-morte-vita.

Il giardino è anche una forma di meditazione: ci insegna a custodire i confini, a tagliare ciò che non serve, a reintegrare i resti e ad eliminare il superfluo. Un luogo psichico dove l’anima ritrova se stessa mentre scopre l’arte di accogliere e di lasciar andare, mentre impara a dialogare con i fiori, le piante, gli alberi e l’acqua.

Nelle antiche tradizioni animiste e sciamaniche tutto ciò che vive è cosciente e manifesta la propria presenza nel mondo visibile e invisibile. Lavorare con la terra implica conoscere le sue regole biologiche, ma anche imparare a praticare una connessione diretta che nasce dal cuore, basata sull’intuizione, la sincronicità, la gratitudine e la conoscenza reciproca.

Quando ci risvegliamo dallo stato di coscienza ordinaria in cui viviamo, facciamo esperienza della rete della vita che connette tutti gli esseri viventi e impariamo a vedere ciò che è celato ai sensi rivolti verso l’esterno.

Le tradizioni animiste e sciamaniche ci insegnano che c’è una realtà più profonda oltre la materia. Recuperando la condizione della meraviglia e dello stupore in stati di consapevolezza più profondi possiamo contattare le forze invisibili della natura e intraprendere un percorso di guarigione dalla sconnessione in cui viviamo.

Considero il giardino un luogo sacro e il giardinaggio un lavoro trasformativo. Negli anni ho individuato una pratica di giardinaggio spirituale che reputo molto utile per intraprendere un percorso di riconnessione con la Terra.

Questa pratica consiste nel prendersi cura di un giardino segreto, invisibile, all’interno del quale recuperare il dialogo con l’anima. Un giardino in cui specchiarsi e vedersi cambiare nel tempo. Un giardino dove stringere una nuova alleanza con la natura, dove manifestare il nostro mondo interiore nel rapporto con ciò che vive.

Un rituale di gratitudine per l’albero

Non si tratterà di lavorare direttamente con le piante, anche se un po’ di autonomia nella gestione della terra potrebbe rendere il lavoro più creativo e divertente, ma di stabilire una relazione di appartenenza reciproca dal profondo del cuore con lo scopo di maturare una conoscenza non ordinaria dell’ecosistema giardino e riscoprirci come una parte di esso.

Frequentare il giardino e ritagliarsi momenti di ascolto silenzioso ci aiuterà a maturare una maggiore consapevolezza dei cicli naturali, il senso di appartenenza e di fiducia al nostro corpo e alla terra.

Il giardino potrà rivelarci molto sui segreti della nostra anima, potrà illuminarci e guidarci verso importanti intuizioni, potrà aiutarci a fiorire.

Nel nostro giardino segreto potremo praticare rituali legati ai momenti importanti della ruota dell’anno (equinozi, solstizi), o celebrare la luna nuova e la luna piena. Potrà essere un luogo di offerte e di preghiere o anche semplicemente di ascolto e di contemplazione.

Un po’ alla volta le piante e gli alberi inizieranno a comunicare con noi, ci accompagneranno alla scoperta delle nostre fantasie più intime e dei nostri sogni. Scopriremo che è semplice ricevere messaggi dalla natura e che questo tipo di dialogo restituisce alla vita la profondità che sta perdendo.


Realizzare un giardino segreto è molto semplice.

Definisci i confini del tuo giardino
Cerca una zona tranquilla all’interno di un parco di quartiere o in aperta campagna, l’importante è che ci siano delle piante, un albero e una porzione di cielo, uno spazio per sdraiarti o restare seduto in meditazione.

Quando avrai individuato l’area del tuo giardino potrai iniziare il lavoro di ricognizione dei limiti, riconoscendo i confini entro i quali desideri restringere il tuo campo di appartenenza. Basterà chiederti qual’è lo spazio all’interno del quale ti senti sereno, protetto e nutrito.
Invita il tuo corpo a rispondere e prendi nota di ciò che ti comunica, quindi traccia un confine simbolico e invisibile.

Osserva
Tutto ciò che vive intorno a te. Nota i movimenti e i punti fermi.
Nota il sole e l’ombra.
Come si svolge la vita del tuo giardino nelle diverse ore del giorno?
Come cambia con le stagioni?
Cosa colpisce la tua attenzione? Perchè? Cosa rivela di te l’osservazione del tuo giardino?

Nomina
Sviluppa familiarità con le presenze che ti circondano, riconosci le specie vegetali e animali, dai loro un nome.

Torna
Visita il tuo giardino più volte nell’arco della settimana, anche solo per prendere qualche lungo respiro e sintonizzarti con i cambiamenti climatici quotidiani.
Nota il tuo umore, chiedi consigli.

Tieni un taccuino nel quale annotare tutte le tue osservazioni.

 

Se ti piace l’idea di realizzare il tuo giardino segreto e vuoi scoprire come stabilire una relazione profonda con le presenze della natura ti suggerisco di dare uno sguardo alle mie ‘Meditazioni per risvegliare i sensi’, troverai 5 percorsi in formato audio per allenare la tua attenzione, aprire il cuore ed iniziare a dialogare con le forze visibili ed invisibili della natura.

Per approfondire i contenuti delle meditazioni clicca sul bottone qui sotto.