Il respiro della Dea
Grotta di Oelknitz, 20.000 a. C. ca, Turingia
In questo seminario che si svolge in montagna utilizzeremo il respiro come strumento per risvegliare il femminino selvatico che è nella donna e connetterci con l’energia vitale della terra.
Prana-Shakti è l’energia vitale femminile che sostiene la natura, i cicli della creazione e della trasformazione ed è anche il richiamo delle yogini ad alimentare la connessione con la natura doppia della Dea luminosa ed oscura che si manifesta attraverso l’inspirazione e l’espirazione.
Questo seminario propone un approccio femminile e tantrico-sciamanico alla respirazione basato sulla consapevolezza dei processi spontanei del respiro, sul suo valore simbolico, energetico, relazionale e curativo.
Porteremo un ascolto particolare verso il grembo e la yoni (vulva) dove risiedono importanti centri energetici deputati alla vitalità, alla creatività e alla gioia della donna. Comprenderemo il valore dell’erotico inteso come potere del corpo di immergersi nel sapore della vita. Coltiveremo l’energia lunare Yin per espandere la nostra capacità di ricevere il piacere e di lasciare andare le memorie repressive del patriarcato inscritte nel corpo.
Praticheremo rituali di purificazione e rigenerazione energetica della sessualità sacra femminile esplorando la connessione tra grembo e cuore nei luoghi sacri della Montagna, da sempre meta di pellegrinaggi e e celebrazioni della Dea Madre seno, grotta e utero.
Stabilire una comunicazione diretta e autentica con il respiro e con la Yoni ci permette di instaurare un rapporto sano con il nostro corpo, di armonizzare i cicli corporei e la sessualità, di essere più centrate, connesse e vitali, di manifestare sul piano materiale le nostre intuizioni e la creatività.
Temi trattati
Siddhi femminili / Dea doppia / Sacra Yoni / Attitudini Yin / Sessualità sacra
Tecniche utilizzate
Respirazione Sciamanica, Yoga Sciamanico, Viaggio con il tamburo, Rituali in montagna
Proposta formativa
Il seminario si svolge in presenza nella formula del ritiro, prevede una introduzione teorica e un inquadramento storico-antropologico.